Biondo Era E Bello by Mario Tobino

Biondo Era E Bello by Mario Tobino

autore:Mario Tobino [Tobino, Mario]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biographies
ISBN: 9788804455714
Amazon: 8804455713
editore: Mondadori
pubblicato: 1974-01-01T23:00:00+00:00


La notizia che i Neri sono a Perugia arriva tra i fuorusciti. E che succede? Nasce un disperato disegno: approfittare di quella assenza, penetrare in Firenze, con la forza finalmente Impadronirsene.

In fretta gli esiliati si accordano; e parteciperanno anche romagnoli, bolognesi, aretini di parte bianca e ghibellina. In più c'è viva speranza che dentro Firenze siano molti i simpatizzanti.

L'appuntamento è a Lastra, a due miglia dalla città. Ognuno verrà con i propri uomini. Quando tutti saranno riuniti, si calerà su Firenze.

Baschiera della Tosa arriva a Lastra prima degli altri. E giovane, ardente, intemperante, bramoso di tutto. E cominciò lo sbaglio.

L'estate è caldissima; e per di più i soldati sudano sotto pesanti armature.

Il Baschiera fantastica di accaparrarsi da solo tutta la vittoria, lo hanno informato che Firenze aspetta di essere liberata.

Il 21 luglio, mentre il sole è a picco sulle teste, rompendo la consegna di combattere tutti insieme, venendo meno alla semplice avvedutezza di attaccare di notte per sfuggire al caldo e per favorire i probabili amici dentro la città che col buio possono muoversi meglio, il Baschiera si mette alla testa dei suoi e muove verso Firenze.

Arrivano alla porta degli Spadai, che è difesa da un manipolo. I soldati di Baschiera lo travolgono e hanno via libera, entrano in città. Gioiscono per questo successo, che li fa sentire già vittoriosi. Procedono verso il centro della città.

Però è bastato questo piccolo scontro perché il calore sembri più pesante, le armature penosi cilici.

In piazza San Giovanni li attendono i Neri. Sono in pochi, ma arditi.

Si incrociano le spade, che presto sanguinano. I soldati di Baschiera sono più numerosi, ma l'essere da tanto sotto il calore li fa tonti e affannati.

A un tratto scorgono la porta degli Spadai, quella per cui erano passati, avvolta dalle fiamme e presentiscono la trappola, il tradimento, si smarriscono, si sentono chiusi dentro, soffocati dall'afa estiva e vorrebbero liberarsi, tornare all'aperto, fuori dalle mura. Qualcuno si allontana dalla piazza dove si sta combattendo, fugge. È il principio della fine. I Neri che avevano cominciato a combattere pungolati dalla disperazione e dal puro coraggio, intravedono l'insperato successo e diventano fieri, spavaldi, crudeli. Ne uccidono più di quattrocento, altri ne fanno prigionieri.

Quelli che riescono a fuggire, ritornare a Lastra, portano panico, avvilimento, senso di fatale sconfitta. Tutti i soldati che intorno a Firenze aspettavano di calare in città, per questa sconfitta di Baschiera si diacciano, si svogliano di combattere. La concordia tra le diverse schiere, che già prima era stenta, si fa ancora più rada.

Insomma per Bianchi e Ghibellini sta svanendo anche l'ultima occasione di ritornare in patria.

In Firenze quella sera stessa, nei canti delle strade, i Neri impiccano i prigionieri. Sono ventuno.



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